Il Software Libero nella Scuola

Nelle precedenti pagine abbiamo analizzato il fenomeno software libero, ora vediamo come calarlo nel mondo della scuola.

E' innegabile che anche sulla scuola le pressioni delle multinazionali del software sono molto forti. La patente europea, nata come concetto astrattamente corretto di dare un minimo di conoscenze uniformi a tutti è in realtà diventata uno strumento per obbligare tutti a una sola cultura, quella del software proprietario.
E' vero che esistono anche insiemi di esercizi alternativi su altri prodotti ma nella realtà dei fatti la quasi totalità degli esami ECDL si svolge oggi su prodotti Microsoft con la scusa che quello è l'ambiente più diffuso. I test potevano essere pensati sui concetti astratti senza fare riferimento ad un prodotto specifico. Per esempio per l'elaborazione testi si sarebbe potuto fare riferimento non a Microsoft Word, a Kword, AbiWord, StarWriter o OpenWriter bensì a un prodotto astratto che fosse un denominatore di tutti gli strumenti. Si sarebbero ottenuti due benefici: l'indipendenza dal fornitore della materia insegnata e l'insegnamento di una tecnica non nozionistica ma per concetti. Lo studente avrebbe dovuto assumere anche una certa capacità di adattamento a prodotti diversi.
ECDL per come è strutturata oggi in Italia costituisce un forte vincolo per la adozione di altri sistemi. In Germania dove forte è la determinazione anche del governo all'utilizzo del software libero, dal giugno 2002 l'ECDL prevede lo studio di Linux e StarOffice.

L'insegnamento con prodotti di Software Libero consente ai docenti di poter fornire tutti gli strumenti agli studenti perché possano installarli nel proprio computer a casa e continuare così le esperienze didattiche.
Nelle scuole oggi di fatto i ragazzi spesso ricorrono a copie illegali di software per poter utilizzare a casa gli stessi programmi che hanno imparato a scuola. L'insegnante e l'istituzione scolastica si trovano così nella imbarazzante situazione di aver incitato una pratica illegale o, nella migliore ipotesi, di aver causato alle famiglie acquisti di software anche costosi.

Da più parti è stato notato che nel mondo d'oggi la scelta di un software è simile alla scelta di un libro di testo. Non deve essere possibile limitare la libertà per un docente di adottare testi di qualsiasi editore così come deve essere possibile scegliere liberamente il fornitore del software per la didattica.

Molte applicazioni libere sono disponibili per diversi sistemi e ambienti operativi: Microsoft Windows, MacOS e GNU-Linux. Questo consente di poter avere la libertà di condividere le esperienze anche se i computer della scuola e quelli personali degli studenti usano diversi sistemi. Tra l'altro se avete un laboratorio configurato con sistemi Windows questo consente di poter usare applicazioni libere senza dover stravolgere la struttura e poter programmare una transizione in modo meno traumatico.

In GNUwin trovate una collezione di applicazioni immediatamente disponibili per il mondo Windows. Tutte queste applicazioni le potrete ritrovare in Linux. Ci sono programmi equivalenti alle principali costose suite proprietarie.
Il catalogo è ricco e tutti possiamo contribuire ad arricchirlo ulteriormente. Esistono chiaramente anche applicazioni libere che non hanno corrispettivo proprietario. TuxPaint e TuxType sono per esempio programmi per giovanissimi per insegnare l'uso della tastiera e i primi passi con programmi per dipingere. Tutti i programmi possono essere scaricati anche dai rispettivi siti (per esempio http://www.openoffice.org per openoffice)

Nell'ambito del mondo GNU-Linux è importante il concetto di distribuzione. Sono collezioni di applicazioni e librerie software corredate di strumenti per l'installazione, la configurazione, l'aggiornamento e la disinstallazione. Vengono gestite incompatibilità e mutue dipendenze fra il software installato. In realtà le applicazioni distribuite sono in massima parte le stesse in tutte le distribuzioni. Quello che cambia sono gli strumenti per la gestione delle installazioni o degli aggiornamenti, la presenza o meno di servizi di consulenza a pagamento, il grado di tempestività nella risoluzione di problemi (anche di sicurezza) quando questi dovessero essere rilevati. Ogni distribuzione ha la sua organizzazione del software nella macchina, è quindi praticamente impossibile passare da una distribuzione all'altra senza reinstallare interamente la macchina. Esistono numerose distribuzioni di GNU-Linux, esaminiamo le principali. Le distribuzioni commerciali vendono i servizi correlati al software, i manuali, il confezionamento del prodotto inscatolato e la preparazione degli aggiornamenti. Il software è libero: e' liberamente scaricabile dal sito delle distribuzioni (anche se è poco pratico scaricare le immagini di numerosi CD se non avete linee ad altissima velocità). Se comperate una distribuzione potete installarla però su tutti i computer che volete o duplicare il software per altri. Quasi sempre le ultime versioni delle distribuzioni Linux vengono vendute come allegati di riviste.
Una altra scelta da fare per utilizzare GNU-Linux è l'interfaccia grafica. Contrariamente al mondo Windows in Linux è possibile scegliere tra molteplici interfacce con diversi Look-n-feel: è diversa la disposizione e la forma delle finestre e delle icone. I menu sono organizzati in modo differente e prevedono funzionalità separate. In un sistema possono essere presenti molteplici interfacce e ogni utente può scegliere quella che preferisce. Per evitare fraintendimenti occorre specificare che queste interfacce cambiano solamente il modo di presentare il sistema all'utente ma che comunque tutti i programmi installati sono attivabili da qualsiasi interfaccia.
Le interfacce oggi più usate in ambiente di elaborazione personale sono:
E' in corso un processo di integrazione fra queste interfacce. RedHat nella versione 8 (anche conosciuto come Linux Professional 8) presenta una interfaccia integrata con le funzionalità di KDE e di Gnome.
Queste non sono le sole interfacce grafiche: gli sviluppatori come me preferiscono interfacce senza tanti elementi coreografici ma veloci e con tanti schermi virtuali per poter avere tante attività aperte in parallelo (io uso fvwm ma esistono anche enlightment, olvwm, afterstep e tanti altri). Richard Stalmann, che conosco personalmente, preferisce non usare alcuna interfaccia grafica.

Un'altra categoria di distribuzioni è quella dei Linux CD-live: Sono distribuzioni di Linux che si possono attivare senza dovere essere installate, si inserisce il CD e si riaccende la macchina2. Alcune fra le più interessanti oggi sono:
Non nascondo che il punto più critico per il passaggio al software libero sono le applicazioni di supporto alla didattica.
Ancora sono pochi i produttori di contenuti multimediali che forniscono CD didattici per GNU-Linux.
Già esistono molti programmi utili alla didattica (come si può vedere da questa lista). In altri paesi dove forte è la spinta per l'adozione del software libero molto è stato fatto. Il nostro più grande problema è l'isolamento linguistico: la scarsa conoscenza della lingua inglese nelle scuole rende inapplicabili le esperienze internazionali separando il mercato a vantaggio di editori locali che in mancanza di direttive precise seguono il mercato dominante, il proprio tornaconto economico e non fanno scelte di libertà. Dovrebbe essere la scuola a imporle.
Occorre anche notare come sempre più i contenuti didattici stiano migrando dai CD acquistati dalla scuola a contenuti dinamici presenti in rete. In questo caso l'accesso alle informazioni è quasi indipendente dal sistema operativo o dal browser utilizzato. Esistono solo rari casi di siti realmente inaccessibili utilizzando sistemi a Software Libero.
Quotidiani, riviste di divulgazione scientifica, enciclopedie, vocabolari o dizionari on-line sono solo alcuni esempi di contenuti molto utili alla scuola e accessibili via rete.

Abbiamo in Italia molte iniziative interessanti. E' il caso per esempio di Liber-liber: una enorme biblioteca, antologia e centro di discussione sulla letteratura italiana. Moltissime opere che sono diventate pubbliche perché sono scaduti i termini del diritto di autore sono qui disponibili in formato elettronico. L'impresa portata avanti con lo spirito del software libero si arricchisce di giorno in giorno di testi portati da volontari in forma elettronica.
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2. Occorre che il BIOS sia configurato perché la macchina possa partire da CD. Premendo il tasto "canc" (o "del" nelle tastiere inglesi) all'accensione compaiono una serie di menu dove è possibile indicare che si desidera concedere al computer di attivarsi dal CD.


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